giovedì 16 dicembre 2010

Vediamo nel concreto come si organizza uno “swap party” in franchising


Negli stato di New York, nella fantastica isola di Manhattan dove non si dorme mai, e’ nata l’idea …lo Swap! Ovvero lo scambio o il baratto di vestiti o accessori con un bel risparmio economico.
Ma dove ci si incontra? Vediamo nel concreto come si organizza uno “swap party” ?

Niente di piu’ facile: bisogna solo scegliere una data e poi invitare, via email o sms, tutte le persone che ci vengono in mente e che abbiano buon gusto nel vestire.  Si chiede loro di portare almeno una decina di capi o di accessori da scambiare. Durante lo Swap Party ogni partecipante prende la parola, presenta il capo di abbigliamento che vuole scambiare e subito dopo si passa allo scambio effettivo. Se più di una persona è interessata a quel capo, si bandisce una di gara in cui il vincitore viene scelto dalla persona che si vuole liberare del capo di abbigliamento in questione.
Per rendere il tutto più originale basta organizzare party a tema ad esempio solo capi vintage, solo capi in jeans, solo borse e via dicendo. Un’idea carina e’ offrire un buffet o una cena, durante lo swat party per parlare naturalmente di moda. Il cibo più indicato è il “finger food“, ovvero il cibo da mangiare con le dita come mini tartine, crostini e muffins.
Non avete voglia di organizzare uno “swap party”? Nessun problema perche’ si puo’ fare swapping anche online su www.swapstyle.com, sito fondato da una studentessa australiana di fashion design frustrata dal non potersi permettere capi alla moda. Occorre registrarsi per diventare parte dei 3000 abbonati che si scambiano capi e accessori (come libri, gioielli, occhiali da sole, scarpe e orologi) di tutte le marche del mondo. Il motto del sito è “guilt free shopping”, ovvero far shopping senza caricarsi di sensi di colpa.
Se cercate esclusivamente abiti firmati o “vintage” da scambiare, il sito www.whatsmineisyours.com è quello che fa per voi, ed è inoltre l’unico che permette oltre che di scambiare, anche di acquistare o vendere capi e accessori. Chi vuole solo parlare di “clothes swapping”, può farlo sul Meet Up clothesswap.meetup.com, dove troverà altri utenti con i quali scambiare idee e suggerimenti.
Organizzare momenti di baratto puo’ quindi essere una buona idea di business? Direi proprio di si!
Un esempio e’ dato a Milano dall’Atelier del riciclo che organizza un party al mese (www.urbanswaparty.it) ed il loro motto e’ be cool, be green, be glam. Loro hanno creato anche uno shop e hanno fondato una societa’, la Ecostyle srl, per lanciare un franchising con un progetto pilota per creare una rete di swap boutique.
Gli esperti dicono che il trend dello swapping invaderà presto l’Europa: per essere davvero all’avanguardia, siate voi ad organizzare i primi swap parties della vostra citta’!
Alcuni dati: sono 843 i miliardi di dollari mossi dal baratto; ben il 15% del commercio internazionale e’ basato sul baratto.
Il costo di ingresso ad uno swap party va dai 10 ai 30 euro mentre il costo per l’organizzazione di uno swap party e’ di circa 1500 euro di cui, normalmente, 500 euro vanno all’affitto del locale.
Vuoi saperne di piu’? Scrivici!

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